CEFA (Customized External Fixator of Articulations) è un fissatore di articolazione con meccanismo personalizzabile sulla base della misura della cinematica del paziente, da riprodurre con un meccanismo che può essere progettato ad hoc, o posizionando in posizione ottimale un meccanismo esistente, in modo che il ginocchio stesso possa essere mosso durante la fase di guarigione sia in modo passivo che attivo, senza causare ulteriori danni, ma senza bloccare l’articolazione come attualmente in uso. Questo infatti richiede poi una dolorosissima riabilitazione poiché spesso l’immobilità causa una quasi saldatura tra le parti ossee. Il nuovo metodo invece, pur consentendo solo un moto piano, permette la movimentazione dell’articolazione senza mai comprimerla, ma eventualmente tendendo gentilmente i legamenti, drasticamente riducendo la successiva fase riabilitativa.
Per fare ciò bisogna innanzi tutto acquisire dati sulla movimentazione naturale del paziente, utilizzando uno strumento stereo-fotogrammetrico o il Navi-Robot. Nel caso poi la frattura del ginocchio sia tale da non permettere un rilievo regolare del moto originale, si può comunque rimediare facendo la misura del moto a ginocchio ancora aperto dopo l’operazione di ricostruzione, in modo da rilevare la regolarità del moto stesso, e da qui partire per la costruzione del modello piano.
Poi, tramite software, si identifica il meccanismo giusto e la posizione in cui metterlo, regolabile attraverso l’uso di due piattaforme di Stuart. Bisogna ricordare che, a causa della forma delle glenoidi tibiali e del posizionamento dei legamenti crociati, il moto naturale del ginocchio non è puramente planare, ma comprende anche una fase di intra-extra rotazione, che diventa libera da un certo livello di flessione in poi.
Ecco perché si parla di lieve tensione dei legamenti (che sono comunque molto elastici), proprio per evitare di essere guidati dall’accoppiata legamenti-glenoidi, pur generando un moto compatibile con l’anatomia del paziente.